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Base scout "le ceppaie"

Tel. +39 0332 154 1884

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Base Scout

Le Ceppaie


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Foto delle nostre escursioni

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Attività Dintorni

Ecco alcune delle attività che è possibile svolgere a Maccagno e dintorni:

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CAI Luino Trekking

VareseLandOfTourism Trekking

 

Palestra di roccia Arrampicata Sportiva

 

VareseLandOfTourism Kajak

 

Unione Velica Maccagno Windsurf e Vela

 

Passo Forcora Sport Invernali

Le Parrocchie

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La Parrocchia di Maccagno ha due chiese principali che sono:

Le "Ceppaie" è situata a pochi minuti dalla chiesa di San Materno.


Per consultare gli orari delle Sante Messe e/o avere informazioni/riferimenti parrocchiali si rimanda al sito della Diocesi di Milano.

 

Chiesa di Santo Stefano - Maccagno Inferiore​

Chiesa di San Materno - Maccagno Superiore

Territorio circostante

Il territorio dell'Alto Verbano è caratterizzato da una bellezza veramente unica. La presenza del Lago Maggiore (per grandezza secondo in Italia dopo il Garda) e dei monti, a ridosso dei paesi della riviera, garantiscono una varietà e una ricchezza di paesaggio notevoli.

Maccagno, in particolare, è un paese di circa 2000 abitanti, che sorge sul conoide fluviale del torrente Giona. La piana, su cui sorge l'abitato principale, è subito a ridosso della Val Veddasca e dei suoi rilievi. Questa caratteristica morfologica del Comune, garantisce varietà di paesaggio e di opportunità: lago e monti a portata di mano.

Le Ceppaie sono inserite in un contesto ideale per chi cerca un luogo che possa offrire importanti opportunità a livello naturalistico.

Lago Maggiore

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Il Lago Maggiore (o Verbano) è il secondo lago più grande d'Italia e uno dei più importanti della fascia alpina, le sue acque bagnano due Stati (Italia e Svizzera), due Regioni (Lombardia e Piemonte) e tre Province italiane (Varese, Novara e Verbania Cusio Ossola).

E' un lago che, per caratteristiche e conformazione, si presta ad essere piacevolmente sfruttato per attività varie, in particolare dal punto di vista turistico e sportivo (balneazione, vela, windsurf, kajak, etc.).

La parte alta del Lago, in particolare, è caratterizzata dalla presenza di spiagge molto belle e balneabili.

Per avere maggiori informazioni riguardo le opportunità, le specificità del lago e del suo contorno, i luoghi si rimanda ai seguenti link:

Wikipedia - l'enciclopedia online a contenuto libero

Comune di Luino - Sito

La Val Veddasca

Dall'alto del monte Lema è straordinario osservare e distinguere facilmente i piccoli paesi compatti della Val Veddasca incastonati saldamente lungo i ripiani al di sopra dello zoccolo roccioso dominante la profonda valle principale solcata dal torrente Giona e le gole delle valli laterali.

É curioso osservare che ogni insediamento è nato vicino a sorgenti, piccole coltivazioni, prati e radi boschi indispensabili per la produzione di legna da ardere, per la costruzione di ricoveri, di abbeveratoi e per le opere di difesa contro le frane. Il versante a sud-est era coltivato e, il terreno, con forte pendenza, veniva terrazzato per ottenere superfici adatte all'agricoltura; di rimando i versanti a nord-ovest erano sfruttati soprattutto per la servicoltura.

Essendo la massima altitudine di 1961 m del monte Tamaro, nella Val Veddasca non esistono vaste praterie d'altitudine ed i pascoli sono localizzati nell'orizzonte boscato e in quello degli arbusti (ottenuto con la loro estirpazione e lo spietramento). Il nome Veddasca deriva probabilmente da una radice linguistica molto antica "eved" (abete), segno dunque della folta presenza nel passato di conifere sulle pendici di questi monti. Sullo stesso fondale del Lago Delio sono state rinvenute cospicue tracce di tronchi di larice e di abete, probabilmente franati in tempi remoti. Forse è a questo episodio che si rifà la leggenda che narra di un piccolo paese situato un tempo sulla conca e poi sommerso, per una maledizione da cateratte di acque impetuose.


FLORA E FAUNA
Il frutto più diffuso in Val Veddasca è senza dubbio la castagna che allora veniva utilizzata in diversi modi e suppliva alla scarsità di cereali. Prima che i frutti giungessero a maturazione si ripuliva il terreno e si costruiva la "Rosta", barriera eseguita con rami e felci, disposta sui confini del fondo, onde evitare che le preziose castagne e i ricci andassero a finire nella proprietà altrui.

 

Predisposto questo accorgimento, dapprima si raccoglievano i "Crudeli" (frutti liberi dall'involucro), successivamente i ricci, ancora integri, si ammucchiavano ricoprendoli con foglie e felci "Risciada". Tra Gennaio e Febbraio la Risciada veniva scoperta e i ricci pestati con lo "Spicett".

 

Le castagne, ancora perfettamente conservate, seccate, si mettevano nelle casse coperte con foglie di Faggio, così si mantenevano fino all'inizio dell'estate. Buona parte delle castagne raccolte venivano essiccate con appositi forni artigianali (la grà). Ad essiccazione avvenuta, le castagne messe in sacchi di canapa, si battevano su un ceppo di legno molto resistente.

 

Le ultime operazioni erano la pulitura e la cernita. Le più piccole venivano portate al mulino per ottenere la farina, le migliori erano cucinate in diversi modi. Il castagneto era in Val Veddasca e nelle valli dimitrofe da considerare come una coltivazione intensiva, con un'alta produzione.


COSA C'E' DA VEDERE
Numerose sono le escursioni effettuabili percorrendo mulattiere sufficientemente agevoli e sentieri in certi casi oramai poco battuti. Dai piccoli paesi di Lozzo e di Biegno, ad esempio, sono raggiungibili, salendo lungo il versante Montuoso, i pascoli alpini dei Cangili e del Monterecchio.

 

Scendendo verso il fondovalle si arriva invece all'agglomerato di Piero che, dopo essere stato completamente abbandonato, è stato di recente rivalorizzato grazie a progetti di recupero, in particolare dei suoi mulini.

 

Attraverso il torrente Giona, una mulattiera di 1500 gradini o una funivia porta all'ormai celebre borgo di Monteviasco. Da qui si diramano diversi sentieri panoramici in cresta.

 

Luogo altrettanto panoramico facilmente accessibile è il passo della Forcora (m 1179), dove, in inverno si può praticare lo sci alpino. La località è dotata di un impianto di risalita. è praticabile inoltre lo sci di fondo. Dal passo della Forcora, una mulattiera scende anche alla riva orientale del lago Delio. Il bacino artificiale è comunque "servito" da una strada che sale direttamente da Maccagno (bivio prima che la strada si inoltri nel comune di Veddasca).

 

Dal punto di vista storico e artistico, sono segnalabili tutte le (ex) parrocchiali dei piccoli villaggi, con alcune torri campanarie di origine romanica. Caratteristici, naturalmente, i nuclei storici dei piccoli centri abitati, con le viuzze ricoperte dalla tipica rizzada lombarda e le vasche delle fontane ricavate da un unico masso pietroso.

 

Nel territorio di Graglio, celato dal bosco che lo circonda, sta il santuario di Penedegra.

 

Probabilmente di origine cinquecentesca, il piccolo tempio è forse dedicato a S. Giuseppe, anche se poi la devozione popolare l'ha "trasformato" in luogo mariano con denominazione "Madonna di Penedegra". La chiesa, a croce latina, si presenta con un lungo porticato anteriore e una specie di strano tiburio circolare.

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Sentieri ed Escursioni

Sentiero n° 1

Maccagno - Lago Delio (2.15)

Suggestivo il panorama visibile dalla chiesetta di S.Rocco a Campagnano.

 

Lago Delio - Forcora (0.45)

Risalta il fascino del Lago che si costeggia: bacino della nota centrale idroelettrica di Ronco Valgrande.  

 

Forcora - Paglione (1.30) 

Sentiero panoramico inizialmente in costa e poi in cresta.

 

M. Paglione - Biegno (1.30)

Sentiero in costa alla montagna che passa dal piccolo agglomerato di baite di Cangili.

 

Lozzo - Ponte di Piero (0.30)

 

Ponte di Piero - Monteviasco (0.50)

Osservare il mulino di Piero e poi su per la mitica scalinata che porta al così detto paese solitario: Monteviasco. La salita al paese è possibile anche tramite funivia (per conoscere esatti gli orari delle corse è consigliabile contattare telefonicamente).

 

Monteviasco - Curiglia (2.20)

Sentiero in parte nascosto sulla cartina privo di grossi dislivelli. Si passa dall' alpeggio di Viasco oramai raggiungibile anche in auto.

 

Curiglia - Alpone (1.40)

Mulattiera in salita con dislivello di circa 600 m che passa attraverso alcuni alpeggi caratteristici e panoramici (Sarona e Alpone) Suggestiva la vista dalla chiesetta dedicata alla Madonna della Guardia in località Alpone.

 

Madonna della Guardia - Pradecolo (1.25)

Sentiero in costa al Monte Lema attraverso faggeti. Poco visibile sulla cartina allegata in quanto nascosto dal Monte Lema.

 

Pradecolo - Monte Lema (1.10)

Sentiero ben segnato che sale inizialmente tra boschi di faggio e poi sul crinale del Lema con ottimo panorama.

 

Monte Lema - Dumenza (2.15)

Scendendo dalla cima rimane nascosto l'imbocco del sentiero nel bosco.

 

Dumenza - Agra (1.30)

 

Maccagno - Agra (1.10)

Sentiero facile con alcuni scorci incantevoli sul lago.

 

 

Sentiero n° 2

Pino L.M. (Stazione FS) - Monti di Bassano (2.15)

 

Monti di Bassano - Lago d' Elio (Diga sud) (1.45)

 

 

Sentiero n° 4

Monteviasco - Indemini (2.00)

Sentiero poco battuto.

 

 

Sentiero n° 5

Monteviasco - Passo Agario (2.00)

Uno dei più bei sentieri in quota.

 

Sentiero n° 12

Forcora - Nove fontane (1.00)

Nel periodo invernale è un classico itinerario per lo sci di fondo.

 

Sentiero n° 12A

Nove fontane - Monti di Pino (0.50)

Sentiero facile in leggera discesa.

 

Nove fontane - Monte Paglione (1.15)

 

Sentiero n° 14

Ponte di Piero - Lozzo - Monterecchio (2.45)

Sentiero in salita con dislivello di circa 750 m. Da vedere all'alpe di Monterecchio quel che resta dei cantinott (piccole costruzioni in pietra utilizzate un tempo per la conservazione del latte).

 

Sentiero 14A

Cangili - bivio Monterecchio (0.15)

 

Sentiero 16

Viasco - Alpone (1.20)

Sentiero in salita ben visibile con dislivello di circa 400 m.

 

Sentiero 17

5 vie - Fattoria Roccolo - Alpe Chedo - Pradecolo (1.00 - 0.20 - 1.00)

Sentiero in alcuni punti poco battuto. E' necessario conoscerlo.

 

Pradecolo (Rif. Campiglio) - Alpe Prà S.Bernardo - Alpe Fontana (0.20 - 0.45)

Percorso suggestivo sia per l'andamento dolce e sia per l'incantevole spettacolo che offrono i boschi di faggio e betulla che bisogna attraversare.

 

Sentiero 18

Campagnano - Alpe Chedo - Montagnola (2.00)

Sentiero in alcuni punti poco battuto. Si unisce al sentiero che proviene da Garabiolo dopo circa 1 ora.

 

Sentiero 19 

Maccagno - Campagnette - 5 vie (1.40)

Sentiero battuto ma poco segnato. Da fare con cartina topografica.

 

Sentiero 22

Maccagno - Veddo - Caviggia - Garabiolo (1.15)

Sentiero facile che attraversa le frazioni di Maccagno della valle.

 

La nostra zona offre anche altre possibilità di escursioni e passeggiate di interesse storico e naturalistico quali:


Traversata Prealpina Monte Lema-Monte Tamaro: (33 km -4.00) percorribile nei due sensi, è un'escursione alla riscoperta delle bellezza naturali e paesaggistiche della regione più verde e soleggiata del Ticino. Un panorama spettacolare: il collinare paesaggio prealpino che si affaccia sui laghi Ceresio e Maggiore e le vette innevate delle Alpi dominate dal Monte Rosa.

 

Esiste un percorso per il trekking a cavallo e in mountain bike che si estende per oltre 140 km lungo il territorio delle Valli del Luinese, entra in Canton Ticino e, in alcuni casi, si spinge in Valcuvia e Valceresio, denominato I Strà di Caver (le strade delle capre). Per saperne di più si rimanda al sito della Comunità Montana Valli del Luinese.